Mi sento come se tutto fosse livellato, appiattito. Come se
il grafico emotivo avesse subito una pressatura, schiacciato dalla realtà, e i
sogni fossero scomparsi del tutto.
Mi sento come se non fosse rimasto nulla dei miei desideri,
come se tutto procedesse per inerzia, senza troppe complicazioni. E così vado
avanti, cammino, con lo sguardo fisso in una tangenziale vuota, in un deserto
di palazzi abbandonati.
Stasera mi addormenterò, senza problemi, senza affanni, chiedendomi
come sarà la mia colazione l’indomani, se la farò in casa o in un bar.
Chissà se stanotte sognerò qualcosa.
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