domenica 29 novembre 2015

Ahi! L'inverno!

Stasera mi sento di dover scrivere un po', e per farlo uso questo blog. Sarà perché ogni volta che scrivo un post non finisce direttamente su facebook, a meno che non sia io a condividerlo, così mi sento libero di poter scrivere quello che voglio senza sentirmi giudicato. Più che altro osservato, ed eventualmente compatito, che è una cosa che davvero non sopporto. Gli unici lettori qui sono quelli iscritti a google+, credo, ma per la maggior parte non li conosco e quindi mi va bene così.
Vabbè, cominciamo...
E' stata una settimana abbastanza pesante, vediamo se mi riesce di raccontarla.
Martedì sera sono stato a una cena, mi sono ubriacato come non facevo da tempo e a fatica sono riuscito a guidare fino a casa. Il giorno dopo volevo morire, volevo vomitare tutto quanto avevo bevuto e mangiato a quella cena, ma proprio non mi riusciva. La sera comunque tutto si è lentamente dissipato.
I giorni seguenti sono cominciate le sofferenze: borborigmi intestinali, flatulenze, bruciore dove non batte il sole, gli stessi disturbi che avevo cominciato ad accusare quest'estate e che poi mi erano quasi del tutto scomparsi. Quindi l'inquietudine ha preso il sopravvento, complice l'intestino che non mi dava pace sono andato a sbirciare internet, a digitare i sintomi che accusavo e naturalmente sono uscite tutte le liste di malattie croniche e più debilitanti.  Due giorni dopo sono andato di corsa dal medico chiedendogli se dovessi fare controlli, andare da uno specialista, da un chirurgo, dire l'addio a pranzi pepati, birra, nocini, pizza, caffè e tutte le porcherie indispensabili per un essere umano. Ma lui mi ha prescritto solo riso in bianco. Checcazzo! Riso in bianco??? Ma io sto per morire!
Ovviamente la sua diagnosi non mi è bastata. Sarà perché vivo a braccetto con depressione e ipocondria, e che l'inverno è la stagione migliore per queste due creature, ho continuato a sfogare la mia sete di diagnosi nel web.
Ora, dopo pochi giorni sento che se vado avanti di questo passo rischio una nuova depressione, anche perché questo maledetto intestino continua a brontolare, chissà se con la scrittura e l'ironia io possa affrontare tutto questo. Non mi sembra molto al momento. Ma in ogni caso ci si prova.

venerdì 20 novembre 2015

Su Parigi e le altre terribili stragi.

C'è da scrivere, far sapere a tutti quello che si tiene dentro, anche se non si ha tanta voglia.
Esternare è la parola d'ordine.
Una settimana fa c'è stato un grande attentato a Parigi, dal quale ne sono conseguiti altri in tutto il mondo, come nel Mali questa mattina.
Non sono bravo a parlare e scrivere seriamente di tragedie. Difatti mi sono rifiutato di dire la mia su facebook in tutti questi giorni, e comunque qualsiasi cosa avessi pensato o detto avrei detto sicuramente una cazzata. Tra l'altro questo attentato ha reso facebook insopportabile, tutti si sentivano in dovere di dire la propria, sia sul piano religioso che quello politico, per non parlare del complottismo dilagante. Mi parevano tutti esperti di geopolitica, e qualsiasi pensiero veniva esternato in maniera patetica, urlata, e mai sobria.
Insomma le mie aspettative e speranze in un rispettoso silenzio verso le vittime si è dileguato la sera stessa, e per diversi giorni ho letto di tutto in quel maledetto social network. Come una grandissima e insopportabile caciara.
Devo ricordarmi, alla prossima tragedia, di bloccare facebook per almeno tre giorni.
Per quanto riguarda le stragi è terribile, credo che il mondo stia prendendo una brutta piega.

Valentina Nappi

Non potevo che dedicare un po' del mio tempo alla meravigliosa Valentina!