venerdì 20 novembre 2015

Su Parigi e le altre terribili stragi.

C'è da scrivere, far sapere a tutti quello che si tiene dentro, anche se non si ha tanta voglia.
Esternare è la parola d'ordine.
Una settimana fa c'è stato un grande attentato a Parigi, dal quale ne sono conseguiti altri in tutto il mondo, come nel Mali questa mattina.
Non sono bravo a parlare e scrivere seriamente di tragedie. Difatti mi sono rifiutato di dire la mia su facebook in tutti questi giorni, e comunque qualsiasi cosa avessi pensato o detto avrei detto sicuramente una cazzata. Tra l'altro questo attentato ha reso facebook insopportabile, tutti si sentivano in dovere di dire la propria, sia sul piano religioso che quello politico, per non parlare del complottismo dilagante. Mi parevano tutti esperti di geopolitica, e qualsiasi pensiero veniva esternato in maniera patetica, urlata, e mai sobria.
Insomma le mie aspettative e speranze in un rispettoso silenzio verso le vittime si è dileguato la sera stessa, e per diversi giorni ho letto di tutto in quel maledetto social network. Come una grandissima e insopportabile caciara.
Devo ricordarmi, alla prossima tragedia, di bloccare facebook per almeno tre giorni.
Per quanto riguarda le stragi è terribile, credo che il mondo stia prendendo una brutta piega.

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