sabato 21 dicembre 2013

Io e la scrittura.

C'era un periodo, alcuni anni fa, in cui scrivevo continuamente. Non solo la sera prima di andare a dormire ma anche tutto il resto del giorno. Appena avevo un momento libero tiravo fuori il mio quaderno e buttavo giù qualche riga, e se proprio non sapevo cosa scrivere improvvisavo. Tipo, che so, parlavo di quello che vedevo in quel momento intorno, o della persona seduta di fianco a me.
Non so spiegare bene il motivo di questa esigenza compulsiva, forse volevo esercitare il mio cervello a improvvisare conversazioni logorroiche, dato che non sono mai stato un amante delle conversazioni e quindi anche della scrittura. O forse era solo un'esigenza viscerale, ma non credo si trattasse di questo, anche perché spesso mi sforzavo di scrivere, pure quando non ne avevo voglia.
Sì, credo si trattasse più di una stupida ricerca per rompere con la mia pigrizia mentale.
Dopo qualche anno però la pigrizia ha ripreso il sopravvento, e ho cominciato a ridurre sempre di più il tempo dedicato alla scrittura, fino a rendere quasi vuoti i quadernini quadrettati.
Ora, quando decido di scrivere devo fare grandissimi sforzi, le parole non mi vengono subito e a volte non riesco a buttare giù più di due o tre righe. Da ciò ho capito che la scrittura è una brutta bestia, una creatura di cui devi prenderti cura sempre se vuoi evitare che muoia.

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