domenica 22 dicembre 2013

Writing

Uno dei motivi che mi aveva spinto a dipingere a spray quando ero ancora ragazzino, era immaginare il fatto di cambiare la realtà circostante attraverso i miei pezzi, o meglio, di modificare la mente delle persone solamente facendo in modo che quelle stesse persone vedessero un mio graffito, per esempio mentre passavano di lì in macchina tutti i giorni per andare a lavoro, o mentre aspettavano l'autobus, oppure mentre andavano a scuola. Credevo sul serio che i miei graffiti entrassero nella mente di queste persone e le cambiassero dal di dentro, in un qualche modo; non che le facesse diventare migliori, o sensibili all'arte, o altre cose di questo tipo, ma che la mia arte, i miei pezzi, scatenassero in un qualche modo qualcosa dentro di loro e le facessero diventare diverse, più vicini alle mie vibrazioni. Forse volevo solamente inglobarle in un mio ipotetico mondo, un po' come era successo a me a 16 anni e avevo visto per la prima volta i pezzi di Eron a Rimini. 
Ero fermamente convinto che tutto ciò che facevo sui muri avrebbe avuto questa sortita.



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