sabato 28 dicembre 2013

L'utilizzo del niente a scopi terapeutici.

C'era una cosa di cui volevo scrivere, oggi, e mi ero promesso che l'avrei scritta questa sera, solo che l'ho rimossa completamente. Quindi ora mi riduco a dover scrivere del niente, o peggio a mettere nero su bianco ciò che avrei voluto scrivere oggi pomeriggio qualora in un momento successivo me ne fossi ricordato, ma dal momento che non ricordo cosa volevo scrivere mi ritrovo comunque a scrivere del niente.
Tuttavia con questo niente ci ho quasi riempito un post.
Pensandoci bene potrei usare il niente per riempire tanti spazi, tanti discorsi non detti, frasi non ricordate, imbarazzi, vuoti di memoria, silenzi di collera, indignazione e delusione. Potrei riempire tutto con il niente e far finta che sia stato detto tutto, potrei sedurre con il niente, amare con il niente, ottenere qualsiasi cosa intontendo qualsiasi persona con parole inutili, ma che riecheggiano comunque a un qualcosa di concreto, qualcosa che non esiste.
In conclusione, finché c'è il niente si può nascondere qualsiasi cosa, anche il niente stesso.


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